Mezza Sicilia alle urne, si vota in 142 comuni. Alle 12 affluenza del 13%

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(Fonte http://www.ilsitodipalermo.it) Urne aperte anche in Sicilia oggi dalle 8 alle 22 e domani dalle 7 alle 15 per il primo turno delle elezioni che porteranno al rinnovo delle amministrazioni in 142 comuni dell’Isola e di questi ben 27 nella sola provincia di Palermo ed in 39 centri si applica il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Alle 12 aveva votato il 13 per cento degli aventi diritto, cioè del milione e mezzo dei siciliani chiamati al voto.
I 27 comuni del Palermitano dove si andrà al rinnovo di sindaco e consigli comunali sono: Alimena,Baucina, Borgetto, Campofelice di Roccella, Campofiorito, Capaci, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Cerda, Geraci Siculo, Gratteri, Lercara Friddi, Marineo, Montemaggiore Belsito, Partinico, Roccamena, Roccapalumba, Sciara, Sclafani Bagni, Torretta, Ustica,Ventimiglia di Sicilia, Vicari e Villafrati.
Qualche problema questa mattina a Gravina, in provincia di Catania, dove diversi seggi sono stati aperti in ritardo a causa di un errore di stampa sulle schede: il nome del candidato del Movimento 5 Stelle Stefano Longhitano era riportato infatti come ‘Longitamo’ nelle schede fornite a molte delle sezioni. Rimane tuttavia inalterato l’orario di chiusura dei seggi, cioé le 22.
Oltre a fornire spunti sull’orientamento politico della regione, con la tenuta del governo presieduto da Rosario Crocetta da un lato e della “roccaforte” grillina dall’altro, queste elezioni vedranno il “battesimo” della doppia preferenza di genere, introdotta con una legge approvata pochi mesi fa dall’Assemblea regionale siciliana. In Sicilia che per prima ha detto no alle Province, le sfide più importanti si giocano proprio in quattro grandi capoluoghi: Catania, Messina, Siracusa e Ragusa.
Il centrodestra cercherà di mantenere la propria supremazia, guardandosi dagli attacchi di un centrosinistra che potrebbe sfruttare il momento d’incertezza del Movimento 5 Stelle, che difficilmente farà la parte del “cannibale” come avvenuto lo scorso ottobre in occasione delle regionali, che sancirono il primato del Movimento di Massimo Grillo tra le forze politiche.
CATANIA – La poltrona di sindaco è contesa da sei i candidati, espressione di 15 liste. All’uscente Raffaele Stancanelli, sostenuto dal centrodestra, si opporrà innanzitutto l’ex sindaco Enzo Bianco, appoggiato dal centrosinistra. Gli altri contendenti sono Lidia Adorno, del Movimento 5 Stelle; Maurizio Caserta (Catania Maurizio Caserta sindaco), Matteo Iannitti (Catania bene comune), e Tuccio D’Urso (Aggiusta Catania).
MESSINA – La partita se la giocheranno sei aspiranti sindaci. Si tratta di Felice Calabrò, sostenuto dal centrosinistra; Vincenzo Garofalo, del centrodestra; Maria Cristina Saija, del Movimento 5 Stelle; Alessandro Tinaglia, del movimento politico ‘Reset’; Gianfranco Scoglio appoggiato dagli ex An con una lista che si chiama Nuova Alleanza; e il pacifista Renato Accorinti, con l’omonima lista. A questi sei candidati avrebbe dovuto aggiungersi Angelo Villari, escluso per un ritardo nella consegna della lista che lo appoggiava.
SIRACUSA – Il Pdl si presenta diviso, i candidati invece sono otto. La componente più consistente del Popolo della Libertà appoggia il segretario provinciale dell’Udc Edy Bandiera; mentre il deputato regionale pidiellino Vincenzo Vinciullo, con altre quattro liste, sostiene Ezechia Paolo Reale. Il centrosinistra punta invece su Giancarlo Garozzo; mentre Marco Ortisi è il candidato del Movimento 5 Stelle. Gli altri in corsa sono Santi Pane, Pucci La Torre, l’ex senatore Franco Greco e Gianni Briante.
RAGUSA – La corsa sarà tra l’ex Udc Franco Antoci, sostenuto dal Pdl e da liste civiche; Giovanni Cosentini, appoggiato dal centrosinistra e dall’Udc; Giovanni Iacono, in corsa per Sel e un’altra lista; Federico Picciotto per il Movimento 5 Stelle; Francesco Barone per il Pid-Cantiere popolare; ed Enrico Patania, appoggiato dal Movimento città.
L’eventuale ballottaggio, nei Comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti, dove è in vigore il sistema elettorale a doppio turno, si terrà il 23 e 24 giugno.



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