Tram, posato il ponte sull’Oreto. Il direttore del ministero boccia il progetto

Una giornata da leoni per operai e tecnici della Sis, incorniciata da un sole primaverile che ha portato il buonumore nel cantiere del tram a piazza Scaffa. Non poteva cominciare meglio il varo del nuovo ponte sul fiume Oreto che servirà per la linea 1 del tram. Già alle 9 il grande ponte, che misura 30 metri per 32 e pesa più di 500 tonnellate e a regimne consentirà il passaggio delle auto e dei tram nei due sensi di marcia, ha cominciato ad avanzare lentamente, spinto da martinetti idraulici su delle “slitte”. Per avviare l’operazione di varo tecnici e operai hanno dovuto attendere la fine della piena dell’Oreto, dovuta ad un febbraio estremamente piovoso.- Sul letto dell’Oreto erano state realizzate delle basi in cemento su cui poggiano le pile metalliche che fungono da appoggi provvisori.

“Si tratta di una delle più grandi opere ingegneristiche realizzate negli ultimi anni a Palermo” – dicono gli ingegneri della Sis che hanno progettato la struttura a campata unica, in acciaio zincato, prodotta dalla Omba, la stessa impresa che ha progettato il viadotto di piazza Einstein e i tre sovrappassi della Circonvallazione. A mezzogiorno il varo era avvenuto per tre quarti del suo percorso, ben oltre il fiume. Occorreranno poi tre giorni per poggiare delicatamente il ponte sulle spalle, visto che per adesso sarà sostenuto da appoggi provvisori.

Sul progetto si registra invece la sonora bocciatura di Gianni Silvestrini, ex consulente del sindaco Orlando, direttore generale del ministero dell’Ambiente e membro del Cnr, che boccia l’amministrazione comunale su tutta la linea: “A Palermo hanno sbagliato tutto su mobilità e ambiente – dice Silvestrini, nel capoluogo siciliano per presentare il suo nuovo libro sulla biodiversità “Due gradi” edito da Edizioni Ambiente – non hanno seguito nessuna delle mie indicazioni. Il tram sulla circonvallazione è inutile e costoso. E’ stato progettato senza peraltro un modello di simulazione, sarebbe stato meglio pensare invece a una linea tranviaria in via Libertà“. Il professore del Cnr e del Politecnico di Milano propone anche una pedonalizzazione di una parte del centro storico e l’accesso solo a pagamento come a Milano: “una cifra simbolica per incentivare l’uso dei mezzi pubblici, del car sharing e del taxi collettivo che non ha nulla a che vedere con quello proposto in questi giorni”. Il primo aprile Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, presenterà il suo libro nell’aula magna della facoltà di ingegneria. (da repubblica palermo.it)

La Redazione

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