Incontro con il giornalista Magdi Cristiano Allam

Il giornalista Magdi Cristiano Allam presenterà il suo libro “Il Corano”. Il giornalista di fama internazionale incontrerà i cittadini e firmerà le copie. A moderare l’evento Ismaele La Vardera Pres. Ass. Naz. Verità scomode. Saranno presenti autorità civili e militari comuni limitrofi La carriera giornalistica di Magdi Allam è durata 35 anni. Inizialmente si è occupato di tematiche legate al Vicino Oriente e ai rapporti tra questo e l’Occidente. Dopo avere collaborato con i quotidiani il manifesto e con l’agenzia di stampa «Quotidiani Associati», dove scrive articoli di politica internazionale, entra a La Repubblica, dove lavora come editorialista e inviato speciale. Nel 2003 Stefano Folli lo porta al Corriere della Sera offrendogli la carica di “vicedirettore ad personam”, una qualifica superiore a quella ricoperta a la Repubblica e che solleva Allam da ogni responsabilità sulla linea politica del giornale. Il suo primo articolo al Corriere è datato 3 settembre 2003; Allam firma il suo ultimo articolo per il quotidiano di via Solferino il 30 novembre 2008,quando direttore è Paolo Mieli (i due si erano conosciuti nel 1978 alla «Quotidiani Associati»). Le sue posizioni, severamente critiche sul mondo islamico (dura condanna di numerose associazioni islamiche da lui ritenute estremiste, proposta del divieto di costruire nuove moschee, teorie riguardanti rapporti occulti tra moschee e gruppi terroristici che ne avrebbero in alcuni casi anche finanziato la costruzione) gli hanno procurato critiche ma anche consensi. I suoi ammiratori lo citavano spesso come modello di musulmano moderato e di arabo perfettamente integrato nel mondo, nella cultura e nel sistema di valori propri dell’Occidente; per i suoi detrattori si tratta invece di un personaggio inattendibile che diffonde odio e sospetti. Un incidente giornalistico rimasto irrisolto appare quanto dichiarato il 31 maggio 2004 sul Corriere della Sera, su cui Allam scrive che nel commando dell’iracheno Muqtada al-Sadr che aveva rapito quattro italiani e trucidato Fabrizio Quattrocchi vi era un italiano. Invitato a rivelarne il nome, Allam non lo fa, affermando che la notizia gli era stata comunicata dai servizi segreti italiani. La richiesta di Sandro Bondi e di Franco Servello in Parlamento fu che, a quel punto, il governo di Silvio Berlusconi avrebbe dovuto rivelare “di quali notizie disponga” e quali fossero “i collegamenti tra terrorismo islamico e componente italiana del terrorismo internazionale”. Al di là della indimostrata esistenza di una “componente italiana del terrorismo internazionale” a quella data, tali domande, così come quella avanzata dal gruppo DS al Senato rimasero senza risposta alcuna, né Allam confermerà mai quella che di fatto è rimasta una dichiarazione senza alcuna fonte accertabile. Nel 2006, Allam ha vinto, congiuntamente a tre altri giornalisti, il premio Dan David, istituito dall’omonima fondazione israeliana in onore di un imprenditore israeliano. Il premio, dotato di 1 milione di dollari, gli è stato assegnato per “il suo incessante lavoro mirante a favorire la comprensione e la tolleranza fra le culture”. Il 30 novembre 2008 Magdi Allam abbandona il giornalismo per dedicarsi all’attività politica.

Fonte CefaluNews

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