La “muffuletta cunzata” per onorare il giorno dei Morti

Ci sono “appuntamenti” rituali che necessitano di essere onorati. Non solo perché fanno parte di unatradizione che affonda le sue radici nella notte dei tempi, ma perchè certi “sincretismi”, a metà tra l’omaggio religioso e l’offerta pagana ci vengono tramandati e trasmessi come fossero fattori genetici. E’ il caso, per esempio, della muffuletta cunzata che si prepara il 2 novembre, giorno della Commemorazione dei Defunti. Si tratta, per chi non fosse isolano, di una pagnotta rotonda e profumata che si condisce con olioacciughe,origanocaciocavallo. Facoltativamente anche con un pò di ricotta e fette di pomodoro fresco.

Ricordo che, fino a quando il mio caro nonno materno fu in vita, la mattina del 2 novembre, dopo aver adempiuto alla propria pulizia personale, si dedicava interamente a preparare le muffulette per la moglie e la figlia disabile. Lo faceva con amorevole cura, predisponendo tutti gli ingredienti sul tavolo e utilizzandoli con metodica maestrìa. Ricordo che quelle muffulette oleose profumavano la sua cucina di origano e caciocavallo a tal punto da aprire l’appetito pura alla vedova del piano di sotto.

La muffuletta ancora oggi è per antonomasia un alimento semplice, genuino e imprescindibile. Sa di antico, di famiglia, di ricordi e di foto ingiallite. La muffuletta, diceva il nonno, è una cosa seria. E per me lo è tutt’ora. Come preparare “U Cannistru” la sera tra il 1 e il 2 novembre per l’attesa visita dei cari defunti . Come osservare i miei bambini cercare con entusiastica curiosità i doni che i loro “nonnini”, volati ormai in cielo, nel loro passaggio hanno nascosto in casa per loro.

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