Ci chiediamo perché negare la nostra tradizione in nome del rispetto delle altre?

Ci chiediamo perché negare la nostra tradizione in nome del rispetto delle altre? Se la scuola vuole essere laica e fungere da comunità educante e quindi condurre all’integrazione, deve insegnare a convivere e non ad eliminare la tradizione che è cultura, in nome di un presunto rispetto. Desidero ricordare che integrare significa accogliere persone di altre culture per farle convivere serenamente con le tradizioni di chi ospita, non significa rimuovere le proprie per far sentire a casa l’ospite. L’ospite è sacro, giusto! Ma lo siamo anche noi. Se si vuole perseguire la laicità è una cosa, se invece si vuole rinnegarsi buonisticamente è tutt’altra faccenda. È un paradosso da superare perché il Natale è un momento di fratellanza da vivere religiosamente e laicamente insieme, è un modello che tiene unite le diversità: rinunciare al festeggiamento diventa una superficiale commedia di fasullo rispetto del diverso. Ci tengo a sottolineare che questo discorso non è né di destra né di sinistra, ma è motivato dal voler far ricordare a tutti il significato e il valore del Natale. In questo caso la festività è anche uno straordinario strumento didattico super partes, al di sopra di ogni sospetto.

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