ECCO I GIOVANI E BRAVI FICARAZZESI DE “ LA VIA CRUCIS 2017” SUGGESTIVE LE SCENE DELLA FLAGELLAZIONE E DELLA CROCIFISSIONE!

di Franco Comparetto

Nella vita, il segreto del successo nella riuscita delle cose, è sempre figlio e frutto della preparazione professionale, delle competenze e, non ultimo, la programmazione di un metodo di lavoro. Tutto ciò, tuttavia, perde valore se mancano cuore e passione! A quest’ultimi imprescindibili valori hanno fatto leva, visto il visibile successo della “Via Crucis 2017” la gioventu’ ficarazzese affidatasi in modo incondizionato alle capaci direttive ed esperienza della regia di Franco Bellanca , a padre Salvatore La Sala ed alla stessa amministrazione locale con la partecipazione particolare del sindaco Paolo Francesco Martorana . Vediamoli, quindi, i protagonisti immortalati dalle bellissime fotografie, corredo prezioso ai posteri da parte, di Filippo Rosy IariaDomenico Mimmo Bessone , Anthony Di Benedetto, Giovanni Giallombardo, Giuseppe Taormina e Carmelo Pantano e non dimentichiamo le riprese di Canale 8 Palermo con Anna Ceruso e il suo staff “Gesù” il seviziato e crocifisso dai “Flagellatori Romani” vedono protagonista il ficarazzese Giovanni Giallombardo; “L’Ultima cena” da avvio alle scene con gli apostoli “Giacomo” con Davide Lanza; “Giuda Taddeo” con Mirko Miceli; “Tommaso” con Giulio Aurilio; “Giacomo II Minore” con Emanuele Scurria; “Simone” con Ernesto Musso; “Bartolomeo” con Santi Giallombardo; “Andrea” con Tommaso Aiello; “Filippo” con Giovanni Battaglia; Matteo con Francesco Militello. “Pietro” ben interpretato da Biagio Saverino . Espressiva e di qualità scenica, la recita di “Giovanni” con La Francesco la Targia , mista in pacata dolcezza a “Maria Madre”, ben interpretata da Angela Laura Martorana e risoluta fermezza con “Giuda l’Iscariota”. Rimane molto incoraggiante, inoltre, dopo quella avvezza e qualitativa al ruolo di Giuda, negli anni precedenti, di Emanuele Di Bartolo , la recita di Domenico Parisi, tra l’altro, abile nella interpretazione tragica del “Traditore”. Il giovane, è una autentica promessa visti gli impegni già intrapresi in una serie di commedie teatrali popolari insieme a Lorenzo Gattuso . Quest’ultimo “Sadoc”, mimica facciale “interessante” fa parte del Tribunale del Sinedrio con le autorità ebree sacerdotali che vedono: “Nicodemo” autorevolmente e ben rappresentato dal sindaco Paolo Francesco Martorana insieme ai bravi “Kaifas” con Francesco Mercatante; “Gamaliele” con Luigi Magro; “Ismael Ben Fabi”” con Michele Savona e “Anna” con Luigi Platia. Emozionante e ben preparata, nel suggestivo contesto scenico del Castello Giardina illuminato, la discesa delle eleganti e bellissime ancelle: con Maria Grazia Pillitteri , responsabile Comunicazione “Via Crucis 2017”; Elisabetta Mattaliano; Irene Martorana; Margherita Cannatella; Gloria Tavella; Carmen Bongiovanni e Sicari Roberta . Queste, insieme ai soldati romani hanno dato esordio al riservato, breve e profondo colloquio tra il “Cristo” e “Ponzio Pilato”, ancora una volta autorevolmente rappresentato dal “rosso” Emanuele Pileri insieme alla buona prova della moglie “Claudia”, la ficarazzese Francesca Rocco. Di qualità, inoltre, la recita del mite ed austero “Centurione Romano” con Giuseppe Dominici. L’apice di attenzione è raggiunto, tuttavia, coi “Flagellatori Romani” e il “Nazareno” prigioniero delle sevizie di beffa. Le movenze, le mimiche facciali, i gesti di scherno s’intrecciano nei tempi intervallati tra le frustate e le pausa dei soldati romani intenti a bere il vino versato nelle coppe dal responsabile delle guardie, l’espressivo Emanuele Tralongo . Analogo e spettacolare colpo scenico, l’irriverente gesto di scherno e sputo al volto flagellato di “Gesù”, da parte del soldato romano eccellentemente interpretato da Gigino Bellanca. Nel contesto in esame, conseguentemente, si muovono a proprio agio, abili e disincantati gli altri soldati romani: Alessandro Giuliano; Antonino Varisco; Francesco Angileri; Emanuele Tralongo; Giancarlo Tobia; Francesco Messina; La Gaetano la Bianca; Gioacchino Caruso e Giuseppe Clemente. Le loro movenze insieme alla sfrontata e manifesta irriverenza al “Nazareno” sintetizzano la Storia dell’“Ecce Homo”. Essi destano, nell’autorevole interpretazione, consensi visibilissimi tra il numeroso pubblico presente e molti, invero, sono i volti commossi di fronte alla tragica rappresentazione del Cristo. Le riflessioni e la palpabile commozione di fronte alla “Crocifissione e Morte di Gesù” trovano culmine nella recita straziante e commovente con “Maria” ben interpretata da Angela Laura Martorana; Brava anche “Veronica”, la “bionda” ed espressiva Laura Marchetti insieme a “Maddalena” con Giusy Comparetto e le “Pie Donne”: Veronica Magro e Maria Lo Cascio. Infine, il ruolo più scomodo e difficile: le movenze felpate, gli scatti fulminei, le movenze facciali particolari, impersonano “Satana” ben interpretato dalla palermitana Monica Miserendino. Gli altri “Soldati Romani”, le “Guardie del Tempio”, tra queste il senegalese amato e ben inserito nella comunità ficarazzese, l’universitario Saliou Sall Serigue; il “Cireneo” con Giuseppe Lia, il “Ladrone Buono” Giuseppe Lo Cascio e il “Ladrone Cattivo” con Francesco la Bianca; “Barabba” con Filippo Sagoma insieme ai componenti vari dei “Paggi” e del “Popolo” ben rappresentato dai tanti giovanissimi ficarazzesi, i quali danno lustro e valore aggiunto alla drammatizzazione della “Passione e Morte di Gesù”. Il “format scenico-teatrale” rappresentato in strettissima aderenza all’unità aristotelica (tempi, luoghi ed azione) richiama il religiosissimo testo di Maria Valtorta con L’esegesi di un pacato e risoluto padre Salvatore La Sala. La scenografia è di Vincenzo Martorana, le costumiste: Maria Cannizzaro; Gina e Rosa Rini; Trucco e Parrucco: Elena e Miriam Bellanca; Comunicazione e Stampa “Biagio Saverino Pubblicizzando”; Riprese Video: Canale 8 ; Audio e Luci di “Mediacom S.r.L.”; Suggeritrice: Marialaura Rocco ; Direttore di Scena: Gandi Gattuso . L’ulteriore apice si raggiunge con le musiche ben miscelate dal bravo regista musicale Fabio Fabione Bellanca “figlio d’arte” di Francesco Bellanca regista assoluto, a cui vanno riconosciute, è giusto rimarcarlo, oltre la passione e cuore molta competenza a riguardo. Infine, il Comune di Ficarazzi che ha patrocinato l’evento con il sindaco Paolo Francesco Martorana , il vice sindaco Vincenzo Tribuna e l’assessore alla cultura Salvatore Bisconti. La Via Crucis patrimonio religioso e storico-artistico e culturale a Ficarazz, se si vogliono muovere delle critiche costruttive, ha bisogno, come tutte le cose che si vogliono migliorare, ulteriore attenzione alla dizione risultata visibilmente marcata. Dettagli non marginali, ai quali sarà data maggiore attenzione per il tratto a venire in un separato e meritevole approfondimento. Non dimentichiamo che stiamo parlando di “attori dilettanti“ e, tuttavia, promettenti. Un richiamo maggiore alle pause, alle movenze labiali e facciali oltre alle mimiche di alcuni particolari contesti. In particolare, la scena tra il Cristo e Ponzio Pilato sul tema della verità, l’amletico dubbio storico iniziato per caso tra il Nazareno e il Governatore romano. Parimenti a quello del Sinedrio, Autorità del Tempio e di quei tempi. Le dinamiche a tratti, giocoforza l’emozione, ha palesato poca autorevolezza di dizione nello specifico ambito scenico . Insomma imparare tutti qualcosa per crescere insieme. E trionfato lo spirito di squadra. Il successo ottenuto, ad ogni buon fine, deve indurre ragionevolmente adesso a “fari spenti” di abbandonare meriti e lodi proiettandosi verso il futuro per migliorare queste tradizioni. Un compito arduo ed impegnativo a chi, in sostanza, chi è munito di “ leadership”: saprà cogliere: A loro, in particolare, il compito di ascoltare sempre più dentro il cuore, le precise responsabilità al fine da dare solco ad un cammino positivo sereno e di crescita verso il futuro, soprattutto in questo particolare momento storico travagliato in cui i giovani hanno bisogno di esempi, speranza e, soprattutto, certezze legittime. La Via Crucis inizialmente viziata da condizionamenti politici ha visto, pertanto, Franco Bellanca a legittimare le proprie passioni insieme ai suoi ragazzi. Detto ciò, adesso, è giusto vivere la Santa Pasqua guardando al futuro culturale di Ficarazzi con ottimismo.

Articolo di Franco Comparetto

Foto Filippo Iaria

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