Proposta di legge “Un Cuore che batte”. Fino al 7 novembre una firma può salvare la vita dei nascituri

Il “MOVIMENTO CON CRISTO PER la VITA” è tra i promotori di una proposta di legge di iniziativa popolare per modificare la legge 194 del 1978.

L’dea è di aggiungere un comma all’articolo 14, l’1bis, con lo scopo «di obbligare il medico abortista che esegue la visita pre aborto a far vedere il bambino alla mamma intenzionata ad abortire e far sentire lei il battito del cuoricino della vita che porta in grembo. Questa, nello specifico, la dicitura del comma che si intende aggiungere: «Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso».

E’ una proposta di legge importante perché se si facesse questa operazione,  la mamma probabilmente cambierebbe idea, come già accade in Paesi che effettuano questo passaggio. «La donna ha il diritto di essere resa consapevole della vita che porta nel grembo, una vita con un cuore che pulsa. Solo in tal modo può essere realmente libera e responsabile delle sue azioni».

Solitamente, però, chi fa la visita pre aborto è un medico abortista quindi appartenente ad un gruppo di medici che tendono a non far mai questo passo: attenzione perché a quel punto potrebbero essere responsabili, nei termini previsti per legge, del mancato consenso informato.

Grazie all’interessamento della nostra concittadina Elena Cicala anche il Comune di Ficarazzi si è attivato. In tal senso Elena  Lancia un appello a partecipare all’iniziativa: «C’è tempo fino al 7 novembre per raccogliere le 50mila firme che occorrono per presentare la proposta: alla casa comunale di Ficarazzi c’è la possibilità di firmare… Possiamo salvare moltissimi bambini, le generazioni future ce ne daranno merito e anche il buon Dio».

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