2 giugno: consegnate a Palermo onorificenze della Repubblica

Le onorificenze dell’ordine al merito della Repubblica Italiana sono state consegnate dal prefetto di Palermo Massimo Mariani, nel corso della cerimonia per la Festa della Repubblica che si è svolta al tetro Politeama-Garibaldi.
Il rappresentante del governo ha reso omaggio a tutti coloro che sono caduti per mano mafiosa nell’assolvimento del proprio dovere, non dimenticando le vittime degli incidenti sul lavoro e invitando i ragazzi a seguire gli ideali di libertà e giustizia.
I riconoscimenti sono andati a Giuseppe Costanza unico sopravvissuto all’attentato di Capaci del 23 maggio 1992, al quale è stata conferita l’onorificenza di ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica.

Tra gli insigniti anche Tina Mauro Martinez, vedova del caposcorta di Falcone Antonio Montinaro, alla quale è stata conferita l’onorificenza di cavaliere per l’impegno civico e l’attività sociale svolta attraverso l’associazione Quarto Savona Quindici di cui è presidente. Sono state anche consegnate due onorificenze di “Vittima del terrorismo”.

Medaglia d’oro alla memoria all’agente scelto della polizia di Stato, Antonio Montinaro, capo scorta del giudice Giovanni Falcone, deceduto nella strage di Capaci del 23 maggio 1992 nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone con la moglie Francesca Morvillo ed i colleghi della scorta, gli agenti Vito Schifani e Rocco Dicillo. Medaglia d’Oro al 1° caporal maggiore dell’esercito italiano, Giuseppe D’Anna, rimasto gravemente ferito durante una missione in Afghanistan, l’08 agosto 2012, a causa di un’esplosione provocata da un ordigno durante una attività di pattuglia motorizzata. Infine una medaglia d’Oro al Merito Civile è andata alla memoria di Rosario Fabio Oddo. Nel corso di incendio nell’appartamento dove stava dormendo insieme alla famiglia, dopo aver portato in salvo la moglie in stato di gravidanza, rientrava nell’abitazione per soccorrere il figlio di 5 anni. Constatata l’impossibilità di percorrere le scale ormai invase dalle fiamme, avvolgeva il bambino in una coperta e, facendogli scudo con il proprio corpo, si lanciava da una finestra del secondo piano salvando il figlio e perdendo la vita.

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