C’era una volta il fiume grande o fiume Eleutero.

Un po di storia del fiume Eleutero. Che molti come me non sapevano.

Il Grande o Eleutero (fiume) nasce sul monte Rocca Busambra nei pressi di Ficuzza (m 1613). Immissario ed emissario del lago dello Scanzano. Sfocia nel Golfo di Palermo a Ficarazzi col nome di fiume Ficarazzi. A Misilmeri, a 15 km da Palermo riceve a sinistra il torrente Landro. Costeggiato dalla SS 121 SS 118 direzione Ficarazzi. Nell’antichità a Misilmeri c’èra – U MARAUNI – in Italiano il maragone era colui che trasbordava da una sponda all’altra del fiume Eleutero gli uomini durante la piena invernale.

Bacino del fiume Eleutero ha le sue sorgenti nel versante Nord di Rocca Busambra , poderoso massiccio calcareo che corre ininterrottamente in senso Est-Ovest per circa dieci Km. Questo massiccio presenta sul versante Nord vertiginosi strapiombi per tutta la sua lunghezza tale da costituire una barriera insormontabile . Il rilievo raggiunge una quota massima di 1613 m e si mantiene quasi costantemente sopra i mille metri, tale che di inverno risulta essere di frequente coperto di neve alimentava così nelle stagioni più piovose con abbondanti acque il fiume Eleutero prima che il corso venisse sbarrato dalla diga di Scanzano per formare l’omonimo invaso. Nella sua prima parte di percorso il fiume solca una vallata caratterizzata da dolci declivi e da colline di modesta altezza. Uscendo dal Bosco di Ficuzza infatti, dove trova numerose sorgenti ad alimentarlo, solca le contrade di Bifarera, Castellaccio, Lupotto, Cannavata, sovrastate dal modesto rilievo costituito dal monte Guisina (796 slm). A Nord segue l’ampio pendio sbarrato dal massiccio costituito da monte Ilardo, Cozzo Sant’ Agata, e Monte Rossella, e Pizzo Parrino, rilievi che si mantengono quasi costantemente vicino quota mille. Il versante meridionale di queste montagne è solcato da dai “valloni” di Rossella, Cannavata, che oggi sono immissari del lago di Scanzano; poco più a valle, il “vallone di Buceci si immette nell’Elutero in contrada Scanzano Proseguendo ancora la descrizione del territorio verso Nord, separato dal “Vallone del Parco”, c’è il massiccio calcareo dominato dal monte Marcione, Cozzo Sovarelli e Serena. Il fiume Parco è il principale affluente dell’Eleutero al quale riunisce le sue acque sotto la Montagnola di Marineo, dopo essere sceso dalle gole dello Stretto formate dalla Montagnola e dal Pizzo Parrino. Proseguendo ancora verso Nord, il territorio è costituito dal sistema montuoso del Pizzo Cervo, Cozzo Ciaramita , Cozzo Migliore, Montagna Gulino che fa da spartiacque tra due vallate solcate a Sud dal vallone del Corvo, a Nord dal torrente Landro, che snoda il suo percorso tortuoso tra brulle colline tra Belmonte Mezzagno e Misilmeri.

Sul lato Est il fiume Eleutero è alimentato da numerosi torrenti che solcano le piccole vallate del bosco di Ficuzza. Il bosco ricopre una serie ininterrotta di colline e modesti rilievo tra i quali spiccano la Torre del bosco e Cozzo Bileo di 1007m. Senza soluzione di continuità seguono le colline ricoperte dal bosco del Cappelliere con Cozzo Cucciddu, Portella Sovarita, Quattro finaite e Vurpara tutti intorno a 700m che fanno da spartiacque tra il bacino dell’Eleutero e il vallone Cefalà. Infine si incontra il Monte Balatelle e Monte Chipari sopra Bolognetta. Da quel punto in poi sul versante orientale del fiume non si incontrano rilievi degni di menzione a parte Monte Porcara e Pizzo Cannita, da ricordare per i notevoli materiali e strutture archeologiche ivi rinvenuti. I maggiori affluenti del fiume provengono dunque dalla parte occidentale del bacino idrografico dell’Eleutero. Il fiume Eleutero ha oggi una modesta portata essendo alimentato da torrenti e valloni aventi regime stagionale: in estate infatti sono del tutto asciutti. Alcune sorgenti che scaturiscono dalle montagne vicine contribuiscono ormai in modesta misura ad alimentarne la portata; oggi infatti sono captate per usi civili e vengono immesse negli acquedotti dei paesi della vallata. Inoltre la realizzazione dell’invaso dello Scanzano, modesta riserva idrica estiva di Palermo, ha ridotto ulteriormente il volume dell’acqua che scorre nel letto del fiume. La realizzazione dell’invaso avvenuta alla fine degli anni cinquanta, pur avendo portato notevoli benefici eliminando quasi del tutto i pericoli di piene improvvise nei mesi invernali, che un tempo trascinavano nell’impeto i traballanti e malsicuri ponti di legno che lo attraversavano per altri versi ha arrecato indubbi danni a tutta la flora e la fauna che rigogliosa e abbondante popolava il corso del fiume. Inoltre l’immissione di acque reflue dei Comuni viciniori ha ulteriormente aggravato lo stato di salute ormai comatoso dell’Eleutero.

In passato la portata del fiume in certi anni è stata davvero considerevole. Nel 1951 , ad esempio, è stata di 24,3mc/sec, cioè 486 volte più della media stagionale . Certuni hanno supposto che in antico il fiume fosse, almeno per il tratto iniziale, navigabile con barche, chiatte o zattere. Ipotesi da non scartare se si considera che prima del disboscamento iniziato in maniera consistente sin dall’epoca romana delle montagne ai lati del fiume doveva esserci maggiore equilibrio idrogeologico e l’acqua che affluiva al fiume con una portata superiore a quella attuale.

 

Articoli correlati

About Redazione