Molti beni confiscati rimangono inutilizzati.

Ci sono migliaia di beni confiscati alla criminalità che ancora sono nelle mani dei mafiosi e addirittura ci sono inquilini di edifici sequestrati ad alcuni camorristi che, nonostante siano stati confiscati, continuano a pagare l’affitto agli stessi camorristi. Queste sono le parole del procuratore antimafia Franco Roberti nel corso dell’audizione davanti alla Commissione Giustizia della Camera. Molti beni confiscati alla criminalità restano ancora inutilizzati o, peggio ancora, nelle mani degli stessi mafiosi e perciò serve un “nucleo di supporto” in tutte le Prefetture che garantisca l’operatività dell’ Agenzia nazionale. Il duro lavoro svolto e le le risorse investigative e giudiziarie che vengono impiegate per l’ individuazione e la sottrazione dei beni alle organizzazioni mafiose non trova un equo ritorno in termini di efficienza dei meccanismi di riutilizzo degli stessi da parte della collettività. Secondo il procuratore le cose si stanno facendo ma si potrebbero fare meglio garantendo le adeguate risorse economiche e strutturali all’ Agenzia nazionale. E’ di vitale importanza attivare in tutte le prefetture delle unità di supporto che sulla carta sono state create ma che di fatto non funzionano. Unità che dovrebbero essere da spalla per il prefetto nell’ attività di monitoraggio dei beni al fine di individuare eventuali situazioni di degrado. Altresì questi organi dovrebbero segnalare al prefetto i casi di utilizzo diretto o indiretto da parte degli stessi soggetti ai quali è stato sottratto il bene. Infine molti Comuni ha continuato Roberti, sono scoraggiati a chiedere l’ assegnazione dei beni a causa di ristrutturazioni troppo costose, dare ai comuni i beni già utilizzabili li incentiverebbe all’ accettazione.

Fonte Giornale L’Ora

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