Bagheria. Marcia di solidarietà, contro la mafia e il pizzo

E’ stata una festa, dove tutti hanno cantato e ballato, contro la mafia e contro il pizzo. La marcia di solidarietà per i commercianti che si sono ribellati contro il racket delle estorsioni si è trasformata in un raduno fatto di giovani, ma anche adulti in cui la gioia di vivere ha avuto il sopravvento.
Hanno preso parte, fra gli altri, anche il sindacoPatrizio Cinque, gli imprenditori antimafiaGianluca CalìMimmo D’Agati, ma anche i parroci Michele Stabile e Luciano Catalano, il giornalista Ismaele La Vardera, i commerciantiFilippo SpecialeGiovanni Busetta eMichelangelo Balistreri, alcuni assessori e consiglieri comunali di vari schieramenti, rappresentanti di varie associazioni, esponenti delle forze dell’ordine e tanta gente comune.
C’erano anche tanti giovani di tutte le scuole di Bagheria. L’iniziativa è stata organizzata da un comitato spontaneo, coordinato da Giuseppe Saeli. E’ stata una marcia insolita, dettata dai tempi e dalle canzoni del gruppo “Tossico divertenti” e “Bando alle ciance”. Ha preso il via da piazza Matrice, proseguendo per il corso Umberto, sulle note della “Marsigliese” e l’inno di Mameli, per ricordare anche la tragedia di Parigi. La marcia è andata avanti mentre i gruppi hanno suonato e cantato brani simbolo come “Imagine”, “O bla di o bla da”, ma anche i “Cento passi” per ricordare Peppino Impastato. E tutti a ballare e a cantare.

Il sindaco Patrizio Cinque ha detto: “vogliamo essere al fianco degli imprenditori che hanno detto no alla mafia”, mentre loro, i commercianti che si sono opposti, si sono sentiti, finalmente, sostenuti dalla gente comune.
“Sono contento di essere qui -ha dichiarato Mimmo D’Agati, uno dei 36  imprenditori che si è ribellato al pizzo- oggi ci sentiamo davvero meno soli”, così come Gianluca Calì che ha sottolineato che l’unico modo per reagire e andare avanti è denunciare. E’ stata davvero una marcia insolita e bella. Una marcia che forse segna, finalmente, il cambio dei tempi. Una marcia non sterile, ma in cui coloro i quali hanno partecipato lo hanno fatto con la consapevolezza e la voglia di dire “no” alla mafia e la pizzo.

Articolo di Martino Grasso per  La Voce di Bagheria

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