EMA: Giovanni La Via (FI/PPE): Basta con le fake news

“Il passaggio di oggi in Envi dove si è votata la proposta di regolamentazione sull’assegnazione della nuove sede di Ema, da Londra ad Amsterdam (43 voti a favore e 4 contrati), e quello su EBA, l’autorità bancaria europea,  in Commissione Econ con la designazione di Parigi, aggiunge un nuovo tassello sulla vicenda delle due agenzie a seguito della Brexit, verso un’unica direzione: la garanzia dell’operatività delle agenzie, e la tutela delle importanti funzioni che svolgono nell’interesse dei cittadini europei. Il rispetto della tempistica e la garanzia sulla “business continuity” sono, infatti, i cardini dell’operazione, il presupposto imprescindibile fortemente richiesto dal Parlamento e fino ad oggi mantenuto, come dimostra la documentazione arrivata dalle autorità olandesi. Chi lo nega in modo strumentale nega l’evidenza e non sostiene di fatto l’Ema, e i suoi dipendenti”. L’eurodeputato Giovanni La Via (FI|PPE) relatore della proposta in Parlamento, commenta così questo ulteriore step in vista del voto definitivo in aula a Strasburgo la prossima settimana. “Dopo 3 riunioni di “trilogo”, di cui una congiunta con il team per la relocation di EBA, è stato raggiunto un accordo in procedura scritta. Parlamento e Consiglio, in attesa delle relative approvazioni, hanno trovato l’accordo includendo delle deadline per i due trasferimenti nelle sedi temporanea e definitiva, e rafforzato gli obblighi di informazione delle autorità olandesi sullo stato dei lavori. Per quanto riguarda la vicenda più propriamente “istituzionale”, da subito la nostra posizione è stata chiara, abbiamo chiesto il coinvolgimento pieno del Parlamento, perché fortemente critici rispetto alle modalità di scelta delle sedi delle agenzie, avvenute tramite un inaccettabile sorteggio a porte chiuse”. E un impegno in tal senso è stato ottenuto. Ieri, infatti, il Coreper ha approvato la dichiarazione unilaterale del Consiglio in relazione alle procedure da seguire per la scelta delle sedi di agenzie ed enti europei. “Il testo – spiega La Via – richiama le prerogative previste dai Trattati con riferimento all’esercizio dei poteri delle 3 istituzioni, Commissioni, Parlamento e Consiglio, e inoltre chiede alla Commissione europea di elaborare una valutazione sull’implementazione del cd. Joint Statement sulle sedi, da pubblicare entro Aprile 2019, al fine di lanciarne la revisione. Un punto di non ritorno per il Parlamento, forte anche di una decisione della Conferenza dei Presidenti dei gruppi, uno dei capisaldi che hanno segnato il passo”, commenta l’eurodeputato. La sede temporanea è praticamente pronta, mentre le fasi di costruzione della struttura definitiva, il “Vivaldi Building” sono a buon punto, con tanto di stato dei lavori e fotografie dal cantiere, a dispetto di notizie che invece lo vogliono ancora in alto mare. Mistificare la realtà, purtroppo, non serve alla causa, né può portare a modifiche della decisione assunta. Il nuovo governo ha avuto la possibilità di fare e dire la sua, lato Consiglio, ma non mi risulta ci siano state lotte o modifiche dei testi, anzi. Infine, attendiamo l’esito della vicenda giudiziaria, che apre un capitolo diverso sulla vicenda.  La sentenza che arriverà dalla Corte di Giustizia a seguito dei ricorsi del Governo italiano e del Comune dovrà fare chiarezza sulle procedure e le modalità che hanno determinato la scelta, su cui rimango fortemente critico e che vogliamo evitare per il futuro”.

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