“Milano Golosa” mangia Siciliano di Elisa Martorana

“Milano Golosa” mangia Siciliano – “Milano Terrona” del 17.10.2017 Rubrica a Cura di Elisa Martorana.

Dal 14 al 16 ottobre al Palazzo del Ghiaccio di Milano torna l’evento food firmato Davide Paolini ovvero “Milano Golosa”. La sesta edizione con più di 200 espositori artigiani è stata un omaggio alle trattorie e al panino italiano. Tra show cooking e degustazioni a “Milano Golosa” l’unità d’Italia si fa a tavola, passeggiando tra le vie del mercato, trionfa il made in Sicily. Abbiamo incontrato Mario Fiasconaro e i suoi gioielli che comunemente chiamiamo panettoni. Fiasconaro è l’orgoglio di tutti i siciliani, perché quel marchio rappresenta il valore della famiglia sotto forma di dolce. Mario ci accoglie con il suo intenso sorriso, tra panettoni, profumi e colori, così all’improvviso i tesori di Castelbuono si espandono nel nostro palato. Eleganza e passione, queste le caratteristiche della famiglia Fiasconaro e dei loro prodotti, cosi come il Marron Noir, novità 2017 che Mario ci presenta con orgoglio. Il Marron Noir è un panettone con canditi di marroni e cioccolato alla gianduia, ricoperto con crema di marroni e copertura di fondente… pura poesia… come se la testa di moro fosse lievitata e si sia trasformata in panettone.

Passione, tradizione e innovazione come sempre basta dire Fiasconaro! Malgrado siamo a Milano, da Castelbuono con pochi passi ci spostiamo a Caltanissetta, ad accoglierci questa volta è il sorriso di Alessandro Ferrara, dello storico Mulino Ferrara. Ancora una volta, un marchio che racconta di una grande famiglia e dell’amore per la propria terra, nel senso letterale della parola, infatti, Alessandro ci racconta dei loro campi sperimentali, di come la sua famiglia abbia deciso di seminare i grani antichi siciliani, per salvarli dall’estinzione e nello stesso tempo per onorare la nostra storia. È inutile sottolineare come il progetto della Famiglia Ferrara, va oltre la strategia imprenditoriale, trasformando l’etica in cibo. In un periodo storico come il nostro, dove il grano è simbolo di una violenza economica e politica, la Famiglia Ferraro si trasformano in custodi del tesoro giallo, quello che un tempo primeggiò perfino rispetto a gli Stati Uniti. Oggi il Mulino Ferrara, non solo ci da la possibilità di mangiare bene e mangiare sano, ma ci offre farine e paste uniche, un esempio tra tutte: gli anelletti di farina di tumminia, altamente digeribili per chi ha problemi di intolleranza e allo stesso tempo altamente siciliana per chi non vuole rinuncia alla pasta a forno domenicale perfino a Milano. Dopo pasta e dolci arrivano anche i profumi siciliani, con i fratelli Giulio e Vincenzo Bonfissuto di Canicattì che portano a Milano creme e cioccolato di Modica, materia prima di eccellenza accompagnate da un detto: Pochi ingredienti e tanta maestria. Un’ennesimo godimento per gli occhi e per il palato sono stati i pesti di Villa Reale made in Sciacca. Il mare siciliano esplode in bocca, spalmato su un tramezzino, fu così che mi sono emozionata gustando il pesto di Bottarga e Ricci, mi è bastato chiudere gli occhi per riassaporare la mia infanzia, quando nei caldi giorni di agosto, mio padre, mi faceva fare merenda al mare, mangiando ricci e pane schittù. In preda alle emozioni, passeggiando tra le vie del mercato di “Milano Golosa” mi imbatto “no purpu na buatta” , già proprio cosi, polpo bollito conservato in vetro, lo so cosa state pensando… ma vi assicuro che basta chiudere gli occhi e da Milano ti ritrovi a Porticello a gustare “u purpu vugliuto” appena pescato. A pensare questa genialità è la “Manaide” di Anzio. Basta fermarsi a parlare con il brillante staff. per capire subito che anche se non sono siciliani, hanno il mare nel sangue.

Quando chiedo loro, da dove gli è venuta l’idea del polpo in vetro, mi rispondono, che non glielo hanno messo loro ma è il polpo che c’è entrato… Geniale! Se ci pensate è la pura verità… perché il polpo per istinti entra in tutti i contenitori e li dimora… lo staff di Manaide è creatività, è passione allo stato puro, tanto che in vetro ci hanno messo anche i “muccuna” e “i pateddri”… Saranno pure romani, ma sono più terroni di me e di te! La qualità del prodotto è eccellente grazie ad una pesca controllata, cosi l’azienda, diventa anche un sana lotta per la tutela e salvaguardia della pesca e del mar Tirreno, tanto che su ogni confezione vi è perfino l’etichetta con il nome della barca che ha pescato il pesce acquistato. Gustare le specialità delle 200 eccellenze selezionate dal grande Davide Paolini è stata un’esperienza unica per il palato e un orgoglio per l’anima. Progetti, passioni, speranze… tutto passa dalla tavola. L’Italia è ed resterà sempre la “Culla del Rinascimento”, dove tutto è vita, proprio come ci ricorda il Forno la Toscana, che oltre a farci gustare il suo originale Panforte dal sapore deciso, con retrogusto di frutta candita e mandorle, accompagnato da un leggero sentore di spezie e rifinito da una copertura di cioccolato che funge da conservante naturale, garantendo la conservazione e la morbidezza, ci omaggia una cartolina storica che ritrae una vista poetica della panoramica di San Baronto, come a volerci ricordare che Milano sarà pure Golosa, ma tutti insieme siamo il solo nutrimento della nostra Italia.

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